Acquacotta con le “erbarelle” alla viterbese

Preparazione:

  1. Le “erbarelle”, pulite e lavate accuratamente, vanno messe a cuocere in una casseruola contenente acqua salata, insieme con tre spicchi di aglio vestito, il peperoncino, i pomodori a pezzi o quelli a grappolo e la cipolla tagliata a fettine.
  2. A cottura ultimata, si versa il brodo insieme con le verdure nei piatti singoli, dove saranno state predisposte le fette di pane casereccio raffermo.
  3. Se è gradito, e nel caso si voglia dare al piatto la consistenza di un piatto unico, verso la fine si può aggiungere un uovo a persona, cotto in camicia o sbattuto direttamente nel brodo della zuppa.
  4. Si lascia riposare per qualche minuto a piatto coperto
  5. Una volta eliminato il brodo rimasto non assorbito dal pane, si completa l’acquacotta irrorandola con del buon olio extravergine d’oliva, meglio se di produzione locale, che è più saporito..

Storia:

Questa preparazione può essere considerata una variante del coniglio alla cacciatora; si differenzia per la presenza del pomodoro e l'assenza del rosmarino. Il suo uso è diffuso a Bagnaia, frazione del comune di Viterbo, conosciuta per la Villa Lante, fatta costruire nella metà del '500  dal Cardinale Gambara e utilizzata successivamente come soggiorno estivo da altri Cardinali, che venivano a trascorrere in questo luogo ameno alcuni moment idi riposo e di .... meditazione

  • Ingredienti:

    • 1 kg di erbarelle, comprendente il finocchio selvatico fresco
    • una cipolla grande
    • 3 spicchi di aglio interi
    • sale
    • olio extravergine di oliva
    • peperoncino
    • pomodori
    • pane casereccio (1 uovo a persona)